Il piacere è tutto mio. Liberiamoci dai tabù

Uscirà il 10 novembre, il film di Sophie Hyde con Emma Thompson e Daryl McCormack: impostazione teatrale per uno spaccato originale e schietto sulla sessualità femminile (di mezz’età)

Una donna ormai matura, la rigida insegnante di religione Nancy (Emma Thompson), è vedova da un paio di anni. Decide così di soddisfare una delle sue segrete fantasie, covata da lunghissimo tempo:  prenotare un pomeriggio con un bel gigolò.
Il piacere è tutto mio, in sala dal 10 novembre, ci presenta subito una protagonista che, nervosissima, fa la conoscenza in una camera di albergo dell’affascinante e giovane Leo Grande (Daryl McCormack). Si capisce da subito che i due sono lontanissimi per carattere poiché dove lei è bloccata, introversa, carica di sensi di colpa personali e sociali, lui è invece disinvolto, a suo agio con il proprio “lavoro” e sicuro di sé.

“Il piacere è tutto mio”. Regia Sophie Hyde

Nonostante questo, si tratta di un incontro che finisce per cambiare notevolmente entrambi. La loro distanza, infatti, va colmata ricercando un terreno comune e, con il passare delle settimane e il ripetersi degli appuntamenti segreti, mano a mano che scompaiono i blocchi e le resistenze di Nancy, si nota qualche crepa nell’apparente serenità di Leo, il quale, a quanto sembra, non ha la vita così felice che millanta di avere. È l’occasione, per questa insolita coppia, di trovare una complicità che li aiuti a stravolgere quello che nelle loro rispettive esistenze non li soddisfa.

Film di chiara impostazione teatrale, quest’opera della regista Sophie Hyde e della sceneggiatrice Katy Brand, offre una visione originale, divertente e per nulla ipocrita della sessualità femminile. La Thompson, in grande forma, ha evidentemente apprezzato l’idea e, come la stessa Hyde ha dichiarato, l’attrice ha collaborato in modo attivo sul materiale proponendo idee e offrendo suggerimenti.

“Il piacere è tutto mio”. Regia Sophie Hyde

Non siamo abituati a vedere al cinema momenti in cui la scoperta del sesso, delle sue gioie e della sua capacità di liberare energie positive, hanno per protagonista una donna decisamente matura. Gli impulsi sessuali, il desiderio viscerale, la voglia di godere di qualcosa di così connaturato all’essere umano, non terminano affatto con l’età, con il matrimonio o con la routine. O, quantomeno, così non dovrebbe essere.

Nancy ha avuto nella sua vita un solo uomo, non ha mai avuto un orgasmo e ha finto per decenni il piacere. Questo l’ha lasciata in una condizione di aridità e di insoddisfazione perenne, tanto da sfogare la sua malcelata invidia sulle sue studentesse, che insulta, o su sua figlia, la cui vita mondana e vivace a Barcellona la trova impreparata. Ha anche un figlio che, però, trova troppo noioso e di cui quindi si disinteressa. Gli incontri con Leo, affrontati con una colpevolezza via via meno asfissiante, la liberano tanto che il suo inaspettato amante deve fare i conti con una situazione improvvisamente sfuggita di mano. Le menzogne che racconta Nancy a se stessa, d’altra parte, fanno da contraltare a quelle che Leo deve raccontare agli altri. Tante bugie sono un fardello di cui sbarazzarsi.

“Il piacere è tutto mio”. Regia Sophie Hyde

È un gioco di specchi che prima si frantumano e poi finiscono per ricomporsi in qualcosa di altro e di migliore. I tre atti più epilogo, come accennato, ricalcano una struttura tipica delle pièce teatrali ma, forse, a guastare leggermente il piacere della pellicola è proprio l’ultima parte, dove le autrici insistono un po’ troppo nel voler “spiegare” al pubblico il loro punto di vista e il significato della vicenda fin qui narrata.
Ottimamente cesellato per tutta la sua durata, il film nei minuti conclusivi pare non fidarsi molto dell’intelligenza del pubblico o della forza della sceneggiatura che, invece, svolge un ottimo lavoro anche grazie all’evidente chimica esistente fra i due attori. Nonostante questo, si tratta di una storia che mette in scena con rara schiettezza alcune tematiche che, purtroppo, sembrano ancora un tabù.
Ma attenzione alla sequenza finale, perché è la Thompson che dimostra di andare oltre e di sfoderare un sorprendente coraggio, ribadendo concetti che, con una breve immagine, si impongono più che con mille parole.

IL PIACERE È TUTTO MIO

Regia:  Sophie Hyde
Sceneggiatura: Katy Brand

con Emma Thompson, Daryl McCormack

Produzione: Align, Genesius Pictures
Distribuito da: BIM Distribuzione