Greenland. Un disaster movie quasi totale

In sala da giovedì 8 ottobre il film con Gerard Butler e diretto da Ric Roman Waugh che, tra sequenze adrenaliniche e inquietudini, si salva solo per metà 

Può la società umana, con le sue regole e le sue consuetudini, resistere a una emergenza planetaria che promette di distruggere il pianeta? O è il caos che ha la meglio quando tutto sembra perduto? È questo il principale interrogativo di fondo che si profila in Greenland in sala da oggi, giovedì 8 ottobre -, mentre la Terra viene minacciata dagli innumerevoli frammenti della cometa “Clarke”. 

“Greenland”. Regia Ric Roman Waugh

Arrivato con grande rapidità nel nostro sistema solare, il letale corpo celeste costringe il mondo a organizzare un piano di salvataggio frettoloso e disperato: tra la popolazione vengono selezionate poche persone con precise abilità professionali e tecniche, le uniche in grado di ricostruire le città che, inevitabilmente, saranno devastate da lì a pochi giorni. Uno di questi eletti, in quanto ingegnere civile, è John Garrity (Gerard Butler) che viene avvertito con un improvviso messaggio telefonico del governo. Gli viene perentoriamente intimato di recarsi in una base militare con la propria moglie Allison (Morena Baccarin) e il loro figlio Nathan (Roger Dale Floyd). È da lì che, assieme ad altri fortunati prescelti, verranno condotti in una base segreta in cui sopravvivere. L’intoppo però è dietro l’angolo perché, giunti a destinazione, i militari di guardia scoprono che il piccolo Nathan ha una malattia cronica che lo costringe ad assumere continuamente insulina. Non c’è spazio nel prossimo paradiso artificiale per chi soffre di qualsiasi patologia: perciò l’intera famiglia viene respinta e abbandonata a una morte certa tra la folla sempre più inferocita. 

“Greenland”. Regia Ric Roman Waugh

Comincia così una lunga corsa, un viaggio della speranza verso un rifugio sicuro da raggiungere con ogni mezzo e ad ogni costo. Tra città intere che cadono vittime di predoni e assassini, insospettabili cittadini che si trasformano in criminali pur di scampare al disastro, John deve guidare la sua famiglia attraverso gli Stati Uniti e poi il Canada, per trovare il modo di imbarcarsi per i colossali bunker ricavati nientemeno che in Groenlandia, cioè la “Greenland” del titolo sciaguratamente non tradotto.

Ric Roman Waugh torna a dirigere Gerard Butler dopo il discreto Attacco al potere 3 (2019), sfruttando le sue ottime capacità di immergere lo spettatore in sequenze adrenaliniche, dove la confusione e il convulso scorrere del tempo sono spesso i principali nemici dei protagonisti. Il film, in effetti, dà il meglio di sé durante la prima parte, e cioè quella in cui la caduta dei temuti frammenti è solo attesa e non ancora subita. È interessante vedere come una notizia sconvolgente, quella di una ineluttabile sentenza dal cielo, può influire sul comportamento di tutti, dai comuni cittadini in balia di razziatori e bande criminali, ai militari e a i poliziotti che devono cercare di mantenere una parvenza di ordine in una situazione del tutto impazzita. Da chi si abbandona alla caduta della società a chi eroicamente, pur non selezionato (e quindi con le ore contate) cerca comunque di fare il proprio lavoro per permettere ad altri di salvare se stessi e l’umanità.

“Greenland”. Regia Ric Roman Waugh

La drammatica scena dello spasmodico imbarco all’aeroporto militare, tra la rabbia di chi è lasciato fuori e il personale che cerca di regolare i flussi enormi di persone, è un pezzo di bravura e rimane certamente impressa. I problemi di questa pellicola, però, emergono dopo la narrazione della prima, spaventosa nottata che prelude alla corsa verso nord. Di lì in poi si tratta di rivedere ben noti cliché di genere, episodi sempre meno plausibili o scene d’azione totalmente inutili, inserite forse nel timore di non aver dato al pubblico abbastanza distruzione.

“Greenland”. Regia Ric Roman Waugh

Quello che sorprende a più riprese, tra l’altro, è la sconcertante pochezza degli effetti speciali, con una computer grafica di bassissimo livello utilizzata anche solo per simulare semplici sterpaglie incendiate, auto bruciate o un braccio ustionato. Molte panoramiche sono palesemente fasulle. Possibile che la produzione non si sia potuta permettere neanche di girare il decollo di un piccolo aereo, momento anch’esso affidato alla “mano” del computer? Se si sia trattato di grattacapi in sede di post-produzione, legati al lungo stop per l’emergenza Covid, non ci è dato saperlo. Certamente il risultato finale è a tratti dozzinale, soprattutto per un prodotto in uscita nel 2020.
Questo Greenland può essere una delusione per gli amanti del genere, con ben poche occasioni di mostrare cosa accade quando un frammento di cometa si schianta sulla Terra. E può essere una delusione anche per chi invece cerca un racconto più profondo, che usi l’idea della catastrofe imminente per analizzare davvero l’effetto che questa potrebbe avere sull’ordine sociale, anche ben prima che l’impatto abbia luogo.
Un film che non è né carne e né pesce, insomma; perso lungo la strada per la Groenlandia e che si accontenta di un finale facile facile.

GREENLAND

Sceneggiatura: Chris Sparling
Regia: Ric Roman Waugh

Con Gerard Butler, Morena Baccarin, Roger Dale Floyd, Scott Glenn 

Produzione: G-Base, Thunder Road Pictures
Distribuito da: Universal Pictures, Lucky Red