Faccia a faccia con Il Traditore

Nelle sale dal 23 maggio, il dramma intimista della nuova pellicola di Marco Bellocchio presentato a Cannes, con Pierfrancesco Favino memorabile “boss dei due mondi”

Il Traditore, l’attesissimo film di Marco Bellocchio, ben applaudito all’ultima edizione appena conclusa del Festival di Cannes, è contraddistinto da buone dosi di robustezza, scorrevolezza, e uno stile diretto e senza fronzoli che trasmette una freddezza e cupezza in linea con la sanguinaria e mortifera storia di Cosa Nostra degli anni Ottanta e Novanta.
In quel periodo è in corso la faida tra gli storici clan palermitani e la nuova famiglia dei Corleonesi per il controllo del mercato della droga. La violenza della cerchia di Totò Riina si riversa sui consanguinei di Tommaso Buscetta (Pierfrancesco Favino), prima emigrato in Brasile, poi arrestato e estradato in Italia: il che significa morte certa per mano dei Corleonesi. Sarà Giovanni Falcone a offrire a Buscetta l’unica alternativa per salvarsi: collaborare con la giustizia, ovvero tradire la mafia tutta con intuibili ripercussioni del codice d’onore. Ha inizio così il celebre maxiprocesso del 1986 che porterà alla luce i meccanismi di Cosa Nostra insieme a molti nomi della politica.

“Il Traditore”, regia Marco Bellocchio

Ci troviamo dunque in pieno passaggio tra vecchia e nuova mafia. I boss conservatori non vedono di buon occhio la carica selvaggia e violenta dei nuovi arrivati “viddani” Corleonesi, assetati di sangue e soldi, come non gradiscono la novità del traffico di eroina e dell’eccessiva circolazione di denaro e di morte derivante da essa. Perché, tra gli inevitabili e brutali effetti collaterali, ci sono le vittime (civili, uomini di legge, donne bambini) dei Corleonesi: fatto in totale antitesi con le regole della mafia vecchio stampo.
L’incarnazione della mala “anziana” è rappresentata proprio dal pentito Tommaso Buscetta, il cosiddetto “boss dei due mondi”, a cui Pierfrancesco Favino dà spessore d’animo e si cala molto bene nei panni del primo collaboratore di giustizia italiano, risultando assai credibile. Si può accennare a una forse eccessiva forzatura nell’uso del palermitano stretto, ma l’attore romano è comunque stato in grado di regalarci un personaggio sfaccettato e realistico. Una personalità non certo da ammirare, ma di sicuro un tipo di malavitoso ben diverso da quelli propri dell’immaginario comune: edonistico, aperto e con una viva intelligenza che gli dà uno sguardo lungimirante sulla rovina prossima della criminalità nostrana alla quale, ormai, con l’avvento dei Corleonesi e il sovvertimento delle vecchie regole, non sente più di appartenere.

I richiami a un grande maestro come Francis Ford Coppola danno l’occasione di trovare una piacevole ma non eccessiva familiarità già visibili nella scena di apertura – un turbinio di folklore siciliano – che si ritrovano anche a livello narrativo nei temi affrontanti dal film, e in alcuni aspetti caratteriali dei personaggi, come il lato decadente mostrato dallo stesso Buscetta.
Dal punto di vista interpretativo, accanto a un notevole Favino, non si possono non citare le ottime parti di Fabrizio Ferracane nei panni di Pippo Calò e Bebo Storti in quelli dell’avvocato Coppi, e lo sfavillante Salvatore Contorno (altro pentito di mafia di non poca importanza) offerto da un convincente Luigi Lo Cascio.
Infine, al di là di una manciata di minuti poco utili alla progressione narrativa del film, si deve ammettere che gli applausi ricevuti a Cannes da Il Traditore sono la giusta reazione per un’importante opera del nostro cinema e della filmografia di Bellocchio, che ancora oggi resta un fondamentale punto di riferimento tra i nostri autori.

 

Il Traditore
regia e soggetto Marco Bellocchio

sceneggiatura Marco Bellocchio, Ludovica Rampoldi, Valia Santella, Francesco Piccolo, Francesco La Licata

con Pierfrancesco Favino, Maria Fernanda Cândido, Fabrizio Ferracane, Fausto Russo Alesi, Luigi Lo Cascio, Nicola Calì, Giovanni Calcagno, Bruno Cariello, Bebo Storti, Vincenzo Pirrotta, Goffredo Maria Bruno, Gabriele Cicirello, Paride Cicirello, Elia Schiliton, Alessio Praticò, Pier Giorgio Bellocchio, Rosario Palazzolo, Antonio Orlando, Fabrizio Romano, Ada Nisticò, Federica Butera, Ludovico Caldarera, Nunzia Lo Presti, Matteo Contino, Alberto Guttiso, Tatu La Vecchia, Massimiliano Ubaldi, Pippo Di Marca, Marilina Marino, Filippo Parisi

produzione IBC Movie, Kavac Film, Rai Cinema

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