Doppia pelle. Umorismo nero non per tutti

Lo stile essenziale, il ricorso all’assurdo e all’illogico nella nuova pellicola del regista e musicista francese Quentin Dupieux

Era previsto per il 19 marzo, ma uscirà nelle sale italiane con data da destinarsi Doppia pelle, l’ultimo film scritto e diretto da Quentin Dupieux. 
Cosa vedremo? Vedremo Georges (Jean Dujardin) che guida a lungo per le strade d’oltralpe, prima di fermarsi in un autogrill e gettare via la propria giacca. Lo vedremo raggiungere un anziano dal quale acquista – a un prezzo esorbitante – un giubbotto di pelle di daino. Usato. Con frange, oltretutto. Però è “made in Italy”. 

“Doppia pelle”. Regia Quentin Dupieux

Il viaggio di Georges prosegue fino all’arrivo in una imprecisata cittadina: lì si ferma, in un albergo praticamente deserto. Solo, apparentemente senza uno scopo, mollato dalla moglie (che oltretutto gli ha bloccato il conto in banca), egli ha come unico orgoglio il suo nuovo giubbotto e, con fierezza, lo esibisce camminando per lo sperduto villaggio dove si infila in un locale, anche questo ben poco frequentato. Fa amicizia con l’altrettanto solitaria barista Denise (Adèle Haenel) la quale, appassionata di cinema, crede all’enorme mole di bugie di Georges che infatti, complice la videocamera di cui è in possesso, prende a spacciarsi per un regista alle prese con un misterioso film.

“Doppia pelle”. Regia Quentin Dupieux

Un’idea che per lui, già squilibrato e ormai sul lastrico, profila non solo l’occasione per spillare soldi all’ignara ragazza, ma innesca una mania delirante che mano a mano s’impossessa della sua mente. 
Comincia infatti a “dialogare” con la propria giacca di daino e ad architettare un piano a dir poco assurdo: mettere in atto un insensato progetto di dominio, eliminando i capi d’abbigliamento “concorrenti” e continuando, in veste di cineasta, a raggirare gli ignari abitanti del paese, nel nome di una lucida e tragica pazzia.

“Doppia pelle”. Regia Quentin Dupieux

Il registra francese Quentin Dupieux, noto anche come Mr. Oizo nel campo della musica elettronica, non è nuovo a idee del genere. Ha già messo in scena titoli dalle trame assurde, come il premiato Rubber del 2010, in cui uno pneumatico usato prende vita uccidendo le proprie vittime grazie a poteri psionici esplosivi (tanto per dare un’idea del genere di sceneggiature prodotte). 
Anche in questa produzione troviamo tratti ricorrenti della sua cinematografia, come le allucinazioni (già viste in Wrong nel 2012) e il metacinema (elemento portante della sua prima pellicola Nonfilm del 2002). Aiutato da uno stile essenziale, da una fotografia per nulla artefatta, Dupieux illustra la sua storia restituendoci un ambiente estremamente rustico.

“Doppia pelle”. Regia Quentin Dupieux

L’ignoto paese teatro delle sue malefatte è sempre vuoto, gelido, popolato da poche persone ignoranti e incredibilmente ingenue. L’abbigliamento sempre più “cowboy” di Georges, cui poco per volta aggiunge nuovi accessori di vera pelle di daino – non a caso il titolo originale è Le daim -, aiuta a rinforzare l’impressione di uno scenario quasi di frontiera. Sembra un ideale – per un uomo malato e determinato come lui – terreno di conquista: un’area franca in cui tutto pare essere alla sua lunatica portata. Ma certe ossessioni, si sa, possono avere un caro prezzo ed essere perfino contagiose; e, come in ogni zona di caccia che si rispetti, non ci si deve mai rilassare perché un altro, un più mortifero predatore, può sempre essere in agguato.

“Doppia pelle”. Regia Quentin Dupieux

Lo humor nero e le trovate originali, abbondano in questa vicenda dove quasi tutto è illogico, dove molti dettagli sui protagonisti sono volutamente abbozzati, probabilmente suggeriti, ma mai totalmente chiariti. Proprio per questa sua intrinseca natura, è dunque un film non per tutti i palati e, esattamente come il suo autore, è da apprezzare senza remore o da odiare profondamente.

DOPPIA PELLE

Sceneggiatura: Quentin Dupieux
Regia: Quentin Dupieux

con Jean Dujardin, Adèle Haenel

Produzione:  Atelier de Production, Arte France Cinéma

Distribuito da: Europictures