Anna Frank e il diario segreto. La memoria si annida nel cuore

In sala da oggi, 29 settembre, il memorabile film d’animazione di Ari Folman: immagini e sonorità magnifiche e perturbanti che lasciano un segno indelebile

La pioggia cade, il vento soffia furiosamente. Siamo ai giorni nostri, anzi no, siamo a un anno da oggi: un tempo definito ma mai realmente raggiungibile. È ancora notte ad Amsterdam. Davanti all’ingresso dell’Anne Frank House è già lunga la fila di persone in attesa dell’orario di apertura, per entrare nell’ultima casa di Anna Frank, soprattutto per vedere il suo famoso diario, là esposto. I fulmini attraversano il cielo che continua a tuonare e a ogni boato la città trema. Poi un lampo più forte, un boato più tremendo, e dentro il museo, ancora in attesa, la teca di vetro che conserva il diario si infrange in mille pezzi.

Una goccia d’inchiostro cade accidentalmente su una pagina del diario e, come se le parole scritte ne ricevessero linfa vitale, prende vita una creatura che fino a quel momento aveva vissuto solamente tra le pagine di quel diario: Kitty, l’amica immaginaria di Anna Frank, alla quale il diario stesso è rivolto. Kitty si guarda intorno e poi in preda al terrore esclama: dov’è Anna Frank? 

“Anna Frank e il diario segreto”. Regia Ari Folman

A questa domanda, e a tutti i suoi diversi significati, prova a rispondere il film d’animazione Anna Frank e il diario segreto, la nuova splendida opera scritta e diretta da Ari Folman, già presentata fuori concorso al Festival di Cannes 2021, dove fu accolta con dieci minuti di ovazione da un pubblico esterrefatto e commosso, e in uscita nei cinema italiani oggi, giovedì 29 settembre 2022.
Il titolo originale della pellicola è proprio Where is Anne Frank ed è davvero un peccato che il titolo italiano sia invece differente, non focalizzando pienamente il significato dell’opera, racchiuso perfettamente invece nel titolo originale.  

Il film, prodotto dalla Le Pacte, con coinvolgimento di più paesi, e distribuito in Italia dalla Lucky Red, è stato realizzato con il sostegno della “The Anne Frank Fonds Basel” – organizzazione che fu fondata da Otto Frank, padre di Anna – che ha concesso al regista accesso privilegiato al diario originale e agli archivi con la documentazione dell’epoca. La magnifica animazione, guidata dalla disegnatrice Lena Guberman, si compone di 159.000 disegni individuali, creati da disegnatori di ben quattordici paesi diversi (anche due disegnatori italiani, di Bergamo) che hanno potuto lavorare a distanza e dunque anche durante i lockdown dettati dalla pandemia, e che hanno utilizzato una tecnica innovativa che combina sfondi statici e tridimensionali con figure animate in 2D. 

“Anna Frank e il diario segreto”. Regia Ari Folman

Otto anni dopo The Congress, riesplode quindi il talento visionario dell’israeliano Ari Folman, come avvenne nel 2008 con il magnifico e acclamato Valzer con Bashir, film candidato all’Oscar e vincitore del Golden Globe come miglior film straniero, in cui Folman raccontò il massacro di Sabra e Shatila del 1982 per opera dei falangisti libanesi, a cui il regista aveva assistito personalmente. 

Anche in questo caso vi è un elemento autobiografico dell’autore: il film è dedicato ai suoi genitori che, come racconta lo stesso regista, varcarono i cancelli di Auschwitz la stessa settimana che la famiglia Frank varcò quelli del campo di sterminio di Bergen-Belsen – dove morirono Anna, sua madre e sua sorella Margot. In quel campo il padre e la madre di Folman riuscirono a sopravvivere, come sopravvisse il padre di Anna, Otto Frank.  

Il film, che ha richiesto ben otto anni di lavorazione, cerca innanzitutto, per forma e stile narrativo, di rivolgersi a un pubblico giovane, lontano cronologicamente dalla storia di Anna Frank, ma che è certamente in grado, se ben accompagnato, di comprendere ancora oggi l’importanza universale della sua opera e l’immane tragedia dei fatti da lei vissuti. Ma il film, lo diciamo subito, va ben oltre questo. Con il proprio talento visionario, Folman regala immagini magnifiche e allo stesso tempo perturbanti, fatte di pura tenebra e orrore: restano irrimediabilmente impresse negli occhi la rappresentazione delle SS, dei cani da guardia e dei treni delle deportazioni verso l’inferno.

“Anna Frank e il diario segreto”. Regia Ari Folman

Al contempo la sua delicatezza nell’affondare con rispetto il coltello nella carne lascia un segno profondo e indelebile in chi guarda, una cicatrice, che rimane nello spettatore a prescindere dalla sua età. Oltre alla perfetta resa della componente grafica, un altro contributo importante è dato dalle musiche originali di Ben Goldwasser, alla sua prima colonna sonora per un lungometraggio, realizzate con la collaborazione della cantante Karen O, già conosciuta al cinema per la musica del Nel paese delle creature selvagge e per la splendida The Moon Song, canzone candidata all’Oscar, scritta insieme al regista Spike Jonze e inserita nel film Her.    

La storia è narrata dal punto di vista di Kitty, protagonista assoluta del film, che compie un viaggio per cercare l’amica perduta Anna Frank e che scoprirà, passo dopo passo, il suo terribile destino ma anche il pieno significato del suo diario.
Durante il suo percorso Kitty si muove nel mondo contemporaneo in cui il nome di Anna Frank è diventato oramai solo un’attrazione per turisti – scritto ovunque, sopra musei, teatri, scuole – e in cui il suo diario è conosciuto non per il suo reale contenuto, ma quale opera da esposizione e spettacolarizzazione. Allo stesso tempo però, Kitty riesce a esplorare, tramite il diario stesso, i ricordi di Anna e i suoi ultimi anni di vita, scoprendo, nella sua ricerca, ciò che Anna ha vissuto dopo l’ultima pagina del diario, nei suoi ultimi sette mesi prima della morte, dando così all’opera il finale che non ha mai avuto e alla sua autrice il suo meritato commiato.       

“Anna Frank e il diario segreto”. Regia Ari Folman

In questo viaggio Kitty non è sola: trova lungo la strada degli appassionati compagni di avventura, in particolare Peter, ladruncolo romantico e gestore di un rifugio segreto per clandestini, che la aiuta nel suo percorso mostrandole le nefandezze del mondo moderno, dove i rifugiati di guerra vengono perseguitati ed espulsi dall’Europa (paese dopo paese) e dove la solidarietà umana è stata sommersa sotto nuove macerie.

Nella sovrapposizione della tragedia dell’olocausto al dramma attuale dei profughi (così come in alcune scene nell’ultima parte), il film non è immune da qualche pecca, rappresentando in maniera forse troppo didascalica e abbozzata, e in alcuni casi forzata, il parallelismo tra le due differenti realtà. Ma non vi è alcuna volontà di raffronto tra le stesse, trattandosi piuttosto dell’intento di descrivere le diverse ma comuni esperienze di bambini che, oggi come ieri, sono immersi in incubi che non comprendono e che travolgono d’improvviso il loro naturale e legittimo incanto. D’altronde, come ha precisato lo stesso regista, le tragedie non si confrontano ma si raccontano e ogni vittima, di qualsiasi tempo e luogo, merita di essere accolta, ascoltata e aiutata.              

“Anna Frank e il diario segreto”. Regia Ari Folman

Anna Frank e il diario segreto è in definitiva un film importante, che non si dimentica e che resterà annidato per sempre nel cuore di tutti coloro che lo vedranno.
Dietro le parole Where is Anne Frank vi è la ricerca di una persona (e non solo del suo nome), ma vi è soprattutto la ricerca di un insegnamento oggi perduto, di un messaggio che Anna Frank ha lasciato alle persone di ogni epoca e che Kitty, che di Anna non è altro che il suo spirito immortale, ha voluto ricordare a tutti: ogni essere umano può essere salvato dal male, perciò non bisogna mai smettere di lottare. 

ANNA FRANK E IL DIARIO SEGRETO

Un film di Ari Folman
Animazioni: Yoni Goodman
Colonna sonora originale: Karen O, Ben Goldwasser

Produzione: La Pacte
Distribuito da: Lucky Red