Il miracolo di Filippo Rusuti e la Madonna di San Luca

Al Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo di Roma, dal 19 ottobre al 18 novembre, una mostra che celebra la storia dell’amatissima icona e la sua inaspettata nuova attribuzione.

Icona veneratissima nei secoli e ritenuta così miracolosa da essere oggetto di numerose e pregiate copie, la Madonna cosiddetta di San Luca – conservata all’interno della chiesa di Santa Maria del Popolo a Roma – è stata protagonista di un attento lavoro di restauro e valorizzazione che ha dato un esito tanto sorprendente quanto insperato: la scoperta del suo autentico autore.

“Madonna di San Luca”

La fama del capolavoro medioevale crebbe a dismisura nel 1235 quando, per volontà di Papa Gregorio IX e con solenni cerimonie, fu trasferito dal Sancta Sanctorum di San Giovanni in Laterano all’altare di Santa Maria del Popolo, chiesa dedicata alla Vergine e che deve la sua definizione all’esser stata edificata – inizialmente come cappella – a spese del “Popolo romano” cioè del Senato. Un sito dal nome profetico vista la reputazione sempre crescente di quest’opera tra la gente, tanto da varcare non solo i confini cittadini ma addirittura quelli nazionali. Prova ne sono le numerose copie: per limitarci a qualche esempio, quella del 1466 commissionata da Johann IV Hinderbach, principe vescovo di Trento, per il Duomo della città o quella eseguita tra il 1460 e il 1470 da Melozzo da Forlì per Alessandro Sforza, signore di Pesaro e generale delle truppe pontificie. Ma anche gli interventi atti a impreziosirla: come il nuovo altare di marmo dove posizionarla, firmato da Andrea Bregno nel 1473 su richiesta del cardinale Rodrigo Borgia, la corona d’oro da applicare sull’immagine di Maria donata dal conte Alessandro Sforza nel 1634 o quella per il Bambino elargita dal capitolo Vaticano nel 1667. 

“Madonna di San Luca”. Operazione di riadesione pellicola pittorica

Un’immagine talmente famosa da venire trafugata nel 1970 ma, fortunatamente, ritrovata poche settimane dopo sulla spiaggia della località romana Passoscuro e restaurata dall’ISCR. Un’avvincente storia che continua fino ai giorni nostri, con l’inizio del restauro del 2017 da parte della Soprintendenza di Roma su finanziamento del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno (FEC): è qui che avviene l’incredibile scoperta. Il lavoro di restauro, preceduto da un approfondito studio basato su indagini tecnico-scientifiche e capace di unire le consuete ricerche d’archivio alle più innovative tecnologie, ne ha talmente migliorato la leggibilità da svelarne la firma dell’autore: per secoli quella che la tradizione ha voluto dipinta dallo stesso San Luca e che la critica ha attribuito convenzionalmente al cosiddetto Maestro di San Saba – ritenuto autore di alcuni affreschi della quarta navata della chiesa di San Saba sul Piccolo Aventino –  si è rivelata pregevolissima opera di Filippo Rusuti. L’artista, tra i protagonisti della pittura romana negli ultimi decenni del Duecento, lascia la propria firma nella fascia superiore del grandioso mosaico sulla facciata della basilica di Santa Maria Maggiore raffigurante Cristo in trono tra angeli, santi e simboli degli Evangelisti. La stessa firma è stata rinvenuta su questa raffinata raffigurazione di derivazione bizantina, dove la Madonna indossa un manto azzurro bordato d’oro e sorregge teneramente un Bambino benedicente riproponendo i tratti tipici dell’Odigirita – “Colei che mostra la via”, cioè Gesù – ma con un tocco di elegantissima familiarità. Questa fondamentale scoperta non solo permette di attribuire anche le creazioni riconducibili al Maestro di San Saba alla mano del Rusuti ma arricchisce di un ulteriore e fondamentale tassello la storia di una immagine famosa per le sue capacità miracolose: un po’ come la scoperta, dopo così tanti secoli, del nome di chi l’ha tratteggiata.  

Ammirarla da vicino è un’occasione irripetibile e sarà possibile grazie alla mostra Filippo Rusuti e la Madonna di San Luca in Santa Maria del Popolo, ospitata dal 19 ottobre al 18 novembre presso il Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo.

 

Filippo Rusuti e la Madonna di San Luca in Santa Maria del Popolo

MUSEO NAZIONALE DI CASTEL SANT’ANGELO – Roma, Lungotevere Castello 50
Orari: tutti i giorni 9.00 – 19.00. La biglietteria chiude mezz’ora prima.

Biglietti:
Ingresso incluso nel biglietto unico di Castel Sant’Angelo e Palazzo Venezia
unico intero € 15,00; unico ridotto € 7,50
L’ingresso è gratuito la prima domenica di ogni mese in entrambi i siti.

Info e prenotazioni: +39 06 32810410 (dal lunedì al venerdì ore 9.00 -18.00 e il sabato ore 9.00 – 13.00)
www.art-city.it