FRANK HOLLIDAY in Rome: la luce come liberazione

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Al Carlo Bilotti di Roma, fino al 13 ottobre, la prima mostra personale dell’artista statunitense in un museo italiano

Conversare con Frank Holliday è come sfogliare parte della storia dell’Arte Contemporanea dagli anni Settanta a oggi: tra i protagonisti di quella fucina di talenti che fu l’East Village di Manhattan, ha condiviso spazi, esperienze, fama, illusioni con artisti del calibro di Carl Apfelschnitt e Keith Haring. Lo scenario è quella New York del vivacissimo Club 57, fondato dall’imprenditore Stanley Strychacki all’interno della Holy Cross Polish National Church on St. Mark’s: qui tutto era frutto ed espressione di creatività, senza settorializzare i generi. Le performance avevano come oggetto poesia, musica, pittura, moda, fotografia e video anche non separatamente. A cui aggiungere esibizioni drag, gay stripper, gli spettacoli di Andy Rees o il teatro sperimentale di Ethyl Eichelberger. Ogni cosa supervisionata da Ann Magnuson. 

“Nights of the Tiber”, 2016. Olio su tela, 266×457 cm

Un tale fuoco non poteva durare troppo a lungo: nel 1983 il Club 57 chiude. E l’AIDS fa il resto, falcidiando gran parte della comunità e lasciando la restante in balia di pregiudizi, stigmi e vere e proprie psicosi legate all’ignoranza circa il virus dell’HIV. Frank Holliday sopravvive a quegli anni tragici abbracciando l’Anti-naturalismo, che si evolverà in una sorta di biomorfismo, geometria e motivi ottici. Per poi tornare alla figura, esplorando il tema del totem e quello dei riflessi fino a giungere all’Astrattismo degli anni 2000.  

La tela è riempita nella sua totale superficie, la pittura inghiotte eppure esalta gli ultimi residui figurativi: è il 2016 e il pittore decide di trascorrere un periodo a Roma. Testimonianza di questo soggiorno sono le 36 opere qui realizzate ed esposte presso il Museo Carlo Bilotti in occasione di FRANK HOLLIDAY in Rome: la sua prima personale italiana all’interno di un museo. 

“Wings of Others”, 2016. Olio su tela, 215×182 cm

La mostra, curata da Cesare Biasini Selvaggi, racconta innanzitutto dell’uomo. Che, come svela durante un’intervista rilasciata ad Anney Bonney, decide di rinchiudersi all’interno di un piccolo studio romano a due passi da Piazza Navona dove lavorerà per tutta l’estate, alternando all’intensa attività un personalissimo studio dei grandi maestri ospitati nella Capitale. Soprattutto il Caravaggio della Cappella Contarelli gli sarà d’ispirazione ideale, ma anche Gian Lorenzo Bernini o Giambattista Tiepolo. E all’Italia dovrà l’intuizione secondo cui ci sono tre zone: un paradiso arioso, luminoso e senza peso; un inferno contraddistinto da una forza di gravità mirata a buttare giù: in mezzo, la terra. Tra questo difficile gioco di equilibri Frank Holliday sembra, però, aver trovato la sua pace: complici il cielo di Roma e suoi tramonti. Spettacoli che, dichiara, lo hanno incantato e ispirato grandiosamente nella loro quotidiana e gratuita bellezza. 

“Jealous Sky”, 2016. Olio su tela, 214×183 cm

Dal tentativo di fermare su quadro tutte queste sensazioni sono nati i dipinti del periodo romano: caratterizzati da una luminosissima scelta cromatica controbilanciata dalla vigorosità dei segni. Sulla cui superficie danzano armoniosamente una certa femminilità dei colori insieme alla decisa mascolinità del gesto pittorico. Creazioni che hanno permesso a Frank Holliday non tanto di liberarsi dei suoi demoni ma di rivestirli di luce, fino a rischiarare il ricordo di amici e affetti perduti. Così che lutti e vicende tristi non siano mai più momenti bui ma riflessi di vita. 

 

 

FRANK HOLLIDAY in Rome

MUSEO CARLO BILOTTI –  Aranciera di Villa Borghese, Viale Fiorello La Guardia 6, 00197 Roma 

Orari:
Giugno – Settembre: da martedì a venerdì e festivi ore 13.00 – 19.00 (ingresso fino alle 18.30). Sabato e domenica ore 10.00 – 19.00 (ingresso consentito fino alle 18.30).
Ottobre – Maggio: da martedì a venerdì e festivi ore 10.00 – 16.00 (ingresso consentito fino alle 15.30); sabato e domenica ore 10.00 – 19.00 (ingresso consentito fino alle 18.30).

Biglietto: ingresso gratuito

info e contatti: www.museocarlobilotti.it