EtruSchifano: l’indistricabile legame tra gli Etruschi e l’artista

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Fino al 10 marzo 2019, al Museo Etrusco di Villa Giulia a Roma, la mostra EtruSchifano. Mario Schifano a Villa Giulia: un ritorno, dedicata all’artista pioniere delle “tele computerizzate”

“Tomba delle Olimpiadi” (1991) – Fondazione Pescarabruzzo. Tecniche miste su cartoncino 70×100

Sono passati vent’anni dalla morte di Mario Schifano, artista tra i primi in Italia a utilizzare il computer per creare opere – le cosiddette “tele computerizzate” – ed esponente di spicco di quella Scuola di Piazza del Popolo tra cui figuravano Mimmo Rotella, Giuseppe Uncini, Giosetta Fioroni, Tano Festa e Renato Mambor. In occasione di questa ricorrenza, il romano Museo Etrusco di Villa Giulia – dove Schifano lavorò per qualche tempo – inizialmente come restauratore, in seguito come lucidatore di disegni – ha organizzato la significativa mostra EtruSchifano. Mario Schifano a Villa Giulia: un ritorno. 

Il legame tra questo luogo e il pittore è, in effetti, molto forte e complesso: se è vero che Schifano dimostrava scarso entusiasmo per il tipo di attività che, grazie al padre, era stato chiamato a svolgere, l’esperienza fu decisamente positiva. Non solo a giudicare dalla valutazione da parte dei superiori ma anche per l’effetto che il tempo speso a studiare antichi reperti ebbe sulla sua successiva poetica. Un aspetto che appare chiarissimo contemplando il ciclo completo di 21 opere Gli Etruschi, ospitato nelle sale affrescate del piano nobile di Villa Giulia e realizzato su commissione nel 1991: qui l’ispirazione fornita dalle famosissime pitture funerarie diventa ancora più suggestiva grazie al gioco di richiami offerto dall’accostamento a vasi etruschi originali. La reinterpretazione in chiave pop di Schifano nulla toglie alla magia di quelle immagini arcaiche, anzi aumenta in un certo senso il loro mistero proiettandole in un’epoca così distante dalla loro realizzazione.

“Tomba dei Giocolieri, Tomba degli Auguri” (1991) – Fondazione Pescarabruzzo. Tecniche miste su cartoncino, cm 100×140

Il ciclo Mater Matuta, commissionato nel 1995 dal manager Domenico Tulino a beneficio della Congregazione delle Suore del Buon Samaritano, alloggiato nella Sala di Venere rivela la crescente attenzione dell’autore a temi di carattere sociale, indagando il mistero della maternità, interrogandosi sulla tutela dell’infanzia e la fame nel mondo. Quesiti che risentono certamente dei viaggi in Eritrea e Brasile fatti in quel periodo da Schifano ed espressi evocando Mater Matuta: divinità italica venerata come dea dell’aurora e protettrice delle partorienti, sempre rappresentata come assisa su un trono e disposta ad ascoltare qualunque preghiera una donna le rivolgesse. Due antiche statue di questo nume, già presenti a Villa Giulia, sono state poste in muto dialogo con le tele che ne rielaborano la figura, sincretizzandone ulteriormente i caratteri attraverso il richiamo pittorico ad altre icone artistiche femminili come la Venere di Willendorf o la sconvolta madre del Guernica di Pablo Picasso.

“Mater Matuta 16”, (1995-1996). Smalto e acrilico su tela, cm 160 x 130

Immancabile, infine, un riferimento a La Chimera: il colossale dipinto di 40 metri quadri di superficie fu frutto di un happening tenutosi a Firenze il 16 maggio 1985 per inaugurare l’avvio del Progetto Etruschi promosso dalla Regione Toscana. Il video dell’evento, realizzato da Ettore Rosboch, è ormai andato perduto: per questo la sequenza fotografica che ne documenta l’esecuzione, firmata da Marcello Gianvenuti, diviene testimonianza preziosa.

L’impressione è che la mostra EtruSchifano. Mario Schifano a Villa Giulia: un ritorno celebri meritatamente il tornare a casa di un figlio artisticamente prodigo e prodigioso. 

 

 

EtruSchifano. Mario Schifano a Villa Giulia: un ritorno

MUSEO NAZIONALE ETRUSCO DI VILLA GIULIA, Piazzale di Villa Giulia, 9 – Roma 

Tel. (+39) 06 3226571 – Fax (+39) 06 3202010 | mn-etru@beniculturali.it

Orari: dal martedì alla domenica 9.00 – 20.00, (la chiusura delle sale inizierà dalle 19.15 e le sale saranno chiuse alle 19.30); la biglietteria chiude alle 19.00; chiuso il lunedì; chiuso inoltre il 1 gennaio e il 25 dicembre. Quando il lunedì, giorno di chiusura, coincide con una festività (es. lunedì dell’Angelo) il Museo rimane aperto.

Alcune sale possono essere soggette a chiusure temporanee o a limitazioni degli orari di visita.
La sala degli Ori Castellani apre alle ore 10.00. 

La prima domenica del mese, la sala degli Ori Castellani è chiusa al pubblico.

Biglietti: intero € 8,00; ridotto € 4,00; Abbonamento per ingressi illimitati da 3 mesi (intero € 12,00; ridotto: € 6,00), 6 mesi (intero € 16,00; ridotto: € 8,00); 12 mesi (intero € 24,00; ridotto: € 12,00). GRATUITO per gli aventi diritto e per tutti LA PRIMA DOMENICA DEL MESE.